NOSTRA SIGNORA DI FATIMA A KARAGANDA (di Guido Verna – 2^ parte)

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… Passò qualche anno. Nel 2002, Agnes fondò l’Associazione Building (Costruzione della Cattedrale Madre di tutte le Nazioni), per la raccolta dei fondi necessari all’edificazione della chiesa. L’iniziativa ebbe molto successo, raggiungendo la somma di sei milioni di euro, con benefattori non solo dall’Austria, ma anche dalla Svizzera, dalla Germania e dall’Italia.  Gli “intoppi”, però, non erano finiti. Tutto era andato de plano con le “nuove” autorità della Repubblica dell’Altaj, che avevano concesso senza problemi la licenza edilizia per realizzare il progetto redatto da un architetto viennese, tanto che nel 2001 erano cominciati i lavori di sterro per costruire la strada di collegamento. Poi però, l’anno successivo, sorse un ostacolo imprevisto e a prima vista insuperabile: l’11 febbraio 2002 Giovanni Paolo II elevò al rango di diocesi l’amministrazione apostolica di Novosibirsk, nominandone come primo Vescovo mons. Joseph Werth, che ricopriva la carica di Nunzio apostolico.

Ma se in questa posizione mons. Werth si era dimostrato sempre contrario alla nuova costruzione per i problemi che avrebbe potuto creare con la chiesa ortodossa, da Vescovo fu categorico: chiese ad Agnese di fermare subito i lavori. Agnese ubbidì, ritrovandosi, ovviamente, in una situazione disperante: aveva raccolto donazioni da tutto il mondo ed ora avrebbe dovuto spiegare ai benefattori il fallimento dell’operazione! Aveva promesso alla Madonna di ottemperare alla Sua richiesta e ora si ritrovava nella condizione di non poterlo più fare! D‘altra parte, da buona cattolica, si sentiva obbligata all’ubbidienza al Vescovo. Passò due anni a consumarsi e a pregare la Madonna perché l’aiutasse a uscire da questo stato di sofferenza…

Il 15 agosto 2003, nella piccola chiesa del suo paese dedicata a San Vittore, chiese al Cielo – forse pregando intensamente in ginocchio nella Cappella delle Grazie davanti all’immagine miracolosa della Madonna del Buon Consiglio – se non fosse ormai diventato impossibile per lei adempiere alla Sua richiesta.  Il Cielo le rispose: «Non ci deluderai!», che poteva leggersi anche così: “Vai avanti e continua a sperare!”. E Agnes ubbidì e continuò a sperare… Finché…

Finché, nel 2004, trovò un altro bandolo del lungo filo tessuto per lei dal Cielo: fu messa in contatto con mons. Jan Pawel Lenga, arcivescovo di Karaganda, che da molto tempo desiderava erigere una chiesa dedicata alla Madonna di Fatima, non avendo però quei “mezzi” di cui disponeva Agnes, ma senza poterli utilizzare.  Era riuscito solo a comprare il terreno. Finalmente, il 4 settembre 2004, i due si incontrarono e misero in comune desideri e mezzi: avrebbero costruito a Karaganda la chiesa che la Madonna aveva chiesto che fosse costruita 1500 km più lontano, tra i monti dell’Altaj, e l’avrebbero chiamata “Nostra Signora di Fatima – Madre di tutte le Nazioni“.

Agnes si impegnò a finanziare l’opera con i contributi dei benefattori, raccolti dall’associazione da lei fondata, come già detto, per adempiere ai desiderata della Madonna, un’associazione che, peraltro, avrebbe incontrato qualche inatteso ostacolo…

2. continua